giovedì 26 aprile 2018

Un ricordo di Giancarlo Susanna 1951-2018

Erano gli sgoccioli dell'estate del 1994, come spesso accadeva passavo la notte ascoltando la radio. Una sera incappai in un signore garbato che raccontava la storia di un padre e un figlio, entrambi musicisti. Il padre era morto a 28 anni di overdose e non aveva praticamente mai avuto nessun rapporto col bambino avendo abbandonato lui e la madre appena saputo della gravidanza. Quel bimbo nel frattempo era cresciuto e in quei giorni pubblicava il suo album d'esordio che si chiamava Grace.
Giancarlo Susanna apparve nella mia vita così; di fatto presentandomi Jeff Buckley.
Non male come inizio. 
Il caso voleva che Giancarlo avesse un rapporto stretto con la mia città avendo da subito abbracciato il progetto di Ritmi Globali, una manifestazione che oltre a essere un concorso musicale nazionale era anche una serie di conferenze, clinic e concerti che illuminava il maggio trevigiano. Un paio di anni dopo io suonavo negli hop frog, era la serata finale della rassegna estiva dei gruppi locali e dovevamo tenere un concerto alla palestra delle piscine comunali. Facemmo il soundcheck e provammo anche A day in the life dei Beatles che quella sera avremmo suonato per la prima volta. Finito il check andammo a fare un giro per la città, di ritorno ci fermò una ragazza dell'organizzazione dicendo che Giancarlo Susanna era presente alla serata, aveva sentito il soundcheck e voleva conoscerci. Noi eravamo una band di ragazzini che proprio quell'estate aveva messo giù un pugno di canzoni un po' più solide e strutturate delle precedenti. Cominciavamo a essere consapevoli di stare costruendoci un nostro suono e una nostra identità, a 18 anni è una sensazione esaltante. Giancarlo seguì con molta attenzione tutto il nostro set e poi spese parole dolcissime per il nostro repertorio. Quelle parole per me valevano moltissimo, quella notte non riuscii a dormire. La primavera successiva con un solo demo all'attivo ci invitò a Stereonotte a suonare dal vivo ospitandoci a casa sua, una cosa esagerata per noi. Per me lui era l'enciclopedia vivente della musica, ero un ragazzino esaltato e lo assillavo con mille domande, gli telefonavo, gli mettevo nomignoli fastidiosi tipo ZioGiancarlo, Junkle, JohnCarlo ecc.


Non aveva un carattere facile Giancarlo, era capace di slanci di affetto e partecipazione come di periodi in cui si eclissava totalmente, ostaggio di alcuni tratti depressivi che l'hanno sempre reso fragile. Come molte band promettenti gli hop frog dopo poco si sciolsero, ma negli anni successivi in qualche modo restammo sempre in contatto cercando di riportarlo qui per una conferenza o una presentazione ogni qual volta se ne presentava l'occasione.
Poi passarono anni in cui non ci sentimmo per niente, un giorno entrai in una libreria e vidi che aveva pubblicato un libro su Fred Buscaglione, lo sfogliai e con mia profonda sorpresa scoprii che il mio nome era fra quelli a cui l'aveva dedicato.
Giancarlo era così.
La scorsa estate, sapendo delle sue condizioni di salute precarie facemmo una estemporanea reunion degli hop frog e scendemmo a trovarlo nella struttura in cui era ospitato alle porte di Roma. Lui ne fu felicissimo e, nonostante il Parkinson e la voce flebile, ci raccontò per tre ore aneddoti e storie con la sua consueta lucidità. Gli portai una copia di "La grandine!" e giorni dopo si premurò di farmi sapere che gli era piaciuto tantissimo e che avrebbe voluto scriverne al più presto. Non ce l'ha fatta, Giancarlo se n'è andato a 67 anni, 67 come l'anno miracoloso della musica.
Leggere sulle bacheche molte storie simili a questa mi fa stare bene. 
Ciao amico, non ti dimenticheremo.

"And in the end the love you take is equal to the love you make"

2 commenti:

Cosimo Fasano ha detto...

Bellissimo post, mx. Per una persona che ho sempre saputo speciale per te. Inchino. mpf

mx ha detto...

La cosa buffa è che fu la stessa sera in cui conobbi anche te :-)

norman

Collettivo di musicisti. La rivolta dei bambini blu il disco che hanno fatto nel 2009. La grandine! è quello nuovo nuovo.